Storia della street art e graffitismo (seconda puntata)

Storia della street art e graffitismo (seconda puntata)

La street art ha guadagnato sempre più rilevanza nel panorama artistico contemporaneo, sia in Italia che a livello internazionale per questo continua il nostro viaggio dallo scorso articolo che trovate sempre qui su OPenCityArt e che vi linkiamo in fondo.  Abbiamo già visto che da una forma d’espressione come i graffiti, considerata originariamente come un atto di vandalismo giovanile, la street art si è trasformata in una potente voce culturale, capace di trasmettere messaggi, stimolare il cambiamento sociale e rivitalizzare gli spazi urbani.

Continua la lettura di questo articolo per esplorare le radici, l’evoluzione e l’impatto della street art in Italia, concentrandosi sulle sue origini, sulla sua crescita attraverso le scuole di Milano, Bologna e Roma, fino ad arrivare alle sfide e alle opportunità offerte dall’effetto Banksy e dall’urbanismo tattico.

Street art Collage post

Origini della street art in Italia

Negli anni duemila, l’arte urbana italiana ha conquistato una notevole fama europea, grazie all’emergere di tre scuole principali localizzate a Milano, Bologna e Roma. Eppure, nel nostro Paese, questa forma d’arte,è ancora in grado di dividere l’opinione pubblica e generare confusione e non è ancora pienamente compresa.

Ogni volta che percorriamo le strade delle città, possiamo incontrare muri vivacemente decorati con graffiti, murales e altre forme di espressione urbana. Questi contribuiscono alla vasta gamma di opere che caratterizzano l’arte urbana. Inizialmente relegato a una cultura underground, questo fenomeno era parallelo al mondo dell’arte istituzionale e ufficiale, differenziandosi per intenti e ambienti, senza richiedere permessi né rispettare luoghi convenzionali. Nel corso degli anni, l’interesse significativo che ha attirato ha favorito la sua emersione. Attualmente, i nomi più prominenti della scena italiana partecipano a festival istituzionali o espongono le loro opere in mostre a tema presso luoghi dedicati all’arte più “ufficiali” (concedeteci questo termine).

Il termine “street art” comprende tutti i generi di arte impressi su pareti o altri supporti tipici del contesto urbano, come cartelli stradali, installazioni e saracinesche dei negozi (il nostro museo OCA nè è un chiaro esempio).

street art cartelli, saracinesche

Il lettering, la Stencil Art, la Stickers Art e il muralismo urbano sono solo alcuni degli stili che costellano l’universo in costante evoluzione della street art. Questa forma d’arte non è un movimento unitario, ma un’intersezione di diversi stili in continua crescita, che non solo riflette la realtà circostante, ma dà voce allo stato d’animo degli artisti ed è spesso anche il termometro della cultura del luogo.

È spesso un’arte critica che, con il suo grido silenzioso, riesce a suscitare emozioni e opinioni contrastanti negli spettatori.

Il 1968 ha segnato l’inizio di questa espressione murale, in sintonia con le proteste studentesche e operaie, che ha iniziato a criticare l’ordine prestabilito dell’arte e della cultura. In Francia, durante quell’anno, è emersa la prima testimonianza di Poster Art attraverso le opere di Ernest Pignon. Queste opere, realizzate su carta e successivamente applicate sui muri della città, rappresentavano figure della tradizione a grandezza naturale, fantasmi della storia e memorie spesso trascurate. Le imponenti opere hanno portato l’artista a essere considerato oggi uno dei pionieri di questo movimento artistico.

street artist francese

Negli anni ’80, a New York, Basquiat, Hambleton ed Haring hanno dato vita ai primi segni iconici sulle pareti, accompagnando il predominante lettering della città. Ignari del fatto che queste rappresentazioni avrebbero portato il loro nome a essere conosciuto in tutto il mondo… anno dopo anno si sono ritrovati a lavorare in tantissimi angoli del pianetaM un esempio? Nel 1989, Keith Haring arriva anche da noi in Italia e dipinge il grande murale “Tuttomondo”.

Nel 1981, la tecnica dello stencil, oggi nota grazie a Banksy, ha cominciato a manifestarsi sui muri francesi, mentre verso la fine degli anni ’80 è emersa la Stickers Art con la prima opera di Obey.

street artist Basquiat, Hambleton e Haring

Dalla scuola bolognese, che rappresenta un importante punto di riferimento per le esperienze stilistiche e le pratiche della street art, emergono artisti di fama mondiale come Blu, noto per i suoi murales e i suoi video, Ericailcane, celebre per l’immaginario che fonde uomini e animali ed Eron, attivo tra Rimini e Bologna fin dagli anni ’90.

Con l’entrata in scena della generazione dei graffiti e l’ampio utilizzo di internet nel primo decennio del 2000, la street art ha subito una trasformazione radicale, diffondendosi su vasta scala e cambiando direzione. Negli ultimi anni è entrata – per fortuna – per moltissimi nel concetto di Arte con la A maiuscola entrando nelle case, negli uffici, nelle collezioni dei privati.

In Italia, il panorama della street art e dei writer è vasto e variegato, spaziando lungo tutta la penisola.

Sicuramente il nostro OCA rappresenta un punto importante per la città di Milano, esperienza simili si vann diffondendo in tutto il Paese.

A fianco ai giovani e giovanissimi si accostano i grandi nomi: si va dai murales del marchigiano Blu a quelli di Neve e Cheone; dai progetti murali realizzati in collaborazione con comuni e musei da Andrea Ravo Mattoni e Alice Pasquini; ai pinguini di Pao e ai Vermi di Rouge; dalla poesia urbana di Ivan Tresoldi a quella dei Poeti del Trullo, fino alle opere stampate del Movimento per l’Emancipazione della Poesia; dagli omini degli ExitEnter a quelli degli UrbanSolid. street artrists Pao, UrbanSolid, Blu

La street art per la cultura italiana

In Italia, grazie a una serie di progetti di varie dimensioni, sia pubblici che privati, sono nati e si stanno diffondendo sempre più frequentemente interventi di street art che si estendono in tutto il Paese. Spesso racchiudono un’enorme valenza culturale, sociale e collettiva: sono spesso interventi strutturati attorno alle esigenze dei cittadini, che sono anche coinvolti direttamente nelle fasi di progettazione, realizzazione e promozione, del proprio territorio o quartiere.

Questo approccio promuove un’arte diffusa, democratica e partecipata, che coinvolge la comunità locale nel processo creativo. Napoli, Roma, Genova, Torino e Milano sono alcune delle città italiane che condividono l’obiettivo di rigenerare le aree urbane (degradate e non) attraverso la street art. Questa forma d’arte non solo aggiunge colore e vitalità agli spazi urbani, ma contribuisce anche a creare un senso di appartenenza e di orgoglio tra i residenti, trasformando le aree coinvolte in luoghi di riflessione, interesse e… bellezza.

Milano, Torino, Napoli, Street art

Questa forma d’arte non è più considerata vandalismo, ma è riconosciuta da cittadini, aziende e istituzioni per il suo valore sociale. La street art ha il potere di riscrivere, o ridipingere, il destino di intere aree cittadine, trasformando spazi urbani e non in luoghi vivaci e stimolanti.

Arte di strada come espressione culturale

Oggi probabilmente è la forma artistica più “cool”… proprio perchè la street art è una forma d’arte autentica e potente, in grado di veicolare messaggi significativi e di catalizzare e raccontare il cambiamento sociale. Originatasi nelle strade e per le strade, essa possiede un’eccezionale capacità di raggiungere un vasto e diversificato pubblico, spesso trascurato dalle forme d’arte più tradizionali.

Trasformando gli spazi urbani in tele viventi, la street art crea opere che sono intimamente connesse al contesto in cui vengono realizzate, offrendo contemporaneamente uno spunto su di esso. I messaggi veicolati possono riguardare tematiche politiche, sociali o culturali, ma condividono tutti lo stesso obiettivo: stimolare il pensiero critico, la riflessione e il dialogo tra gli individui. Questa forma d’arte ha il potere di indurre le persone a riflettere sulla società in cui vivono e sulle questioni che la caratterizzano.

L’impatto della street art sulle comunità locali è tangibile e significativo. Essa può trasformare aree meno note o secondarie in mete di attenzione, riflessione e a volte anche in attrattive turistiche, contribuendo a stimolare l’economia locale e favorire un senso di orgoglio e appartenenza tra i residenti. Inoltre, può rivitalizzare spazi pubblici trascurati, creando ambienti più accoglienti, vivibili e “belli” per tutti. È innegabile che la street art continuerà a giocare un ruolo cruciale nel promuovere il cambiamento sociale e sarà sempre più difficile da ignorare.

Street art, Messaggi potenti

Forse un grazie lo dobbiamo anche a un personaggio tanto discusso: un esempio emblematico dell’impatto della street art come catalizzatore di cambiamento sociale è rappresentato dal lavoro di Banksy, l’enigmatico artista di strada britannico il cui nome rimane avvolto nel mistero. Le sue opere, spesso provocatorie e satiriche, sfidano le convenzioni sociali e politiche, suscitando un vivace dibattito su questioni come la guerra, la povertà e l’immigrazione.

Tuttavia, Banksy non è l’unico ad utilizzare la street art come strumento per il cambiamento sociale. In tutto il mondo, artisti di strada impiegano il proprio talento per dare voce a coloro che spesso non hanno modo di esprimersi. Nel Brasile, ad esempio, l’artista Panmela Castro utilizza la sua arte per sensibilizzare sul tema della violenza domestica e sui diritti delle donne. In Sud Africa, l’artista Faith47 affronta temi come la disuguaglianza e l’apartheid.

street artist Panmela Castro

A differenza di molte altre forme d’arte, la street art non è confinata entro i confini delle gallerie o dei musei, ma viene esposta negli spazi pubblici, accessibili a tutti. Questa visibilità e accessibilità consentono alla street art di trasmettere messaggi potenti a un pubblico molto più vasto di quello che potrebbe essere raggiunto tramite i canali artistici tradizionali.

Inoltre, la street art può essere uno strumento per dare voce a coloro che altrimenti rimarrebbero inascoltati. Molti artisti di strada provengono da comunità marginalizzate o sotto-rappresentate e utilizzano il loro lavoro per esprimere le proprie esperienze e prospettive. Ciò può contribuire a sfidare le narrazioni dominanti e a promuovere una maggiore comprensione e empatia tra gruppi diversi.

street art riqualifica Quartieri degradati

Avete già letto la prima puntata? Qui il link della prima puntata in cui parliamo della storia di graffiti, murales e graffitismo. In conclusione, la street art va ben oltre la sua natura di forma d’arte. Essa rappresenta un potente mezzo per promuovere il dialogo, stimolare il cambiamento sociale e migliorare gli spazi urbani. Mentre continua a svilupparsi e ad arricchirsi come espressione artistica, è evidente che il suo ruolo come catalizzatore del cambiamento sociale diventerà sempre più significativo. Pertanto, la prossima volta che vi trovate di fronte a un murale o a un graffito, prendetevi un momento per riflettere sul messaggio che potrebbe veicolare e su come potrebbe contribuire a plasmare la società contemporanea.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *